Titolo: Ritorno a villa blu
Autore: Gianni Verdoliva
Editore: Robin Edizioni
Data di uscita: 17 marzo 2020
Pagine: 184
Prezzo: €12,00
Trama: È giugno e come ogni anno tre fratelli, Alessio, Francesco e Tommaso, ritornano a Villa Blu, la dimora di famiglia dove hanno trascorso tante altre estati. Questa volta, però, saranno soli: non ci sarà più il nonno né i genitori e i tre protagonisti si troveranno a gestire la villa di famiglia avuta in eredità dal nonno Ascanio e a fronteggiare misteri, maledizioni ed eventi irrisolti che coinvolgono Villa Blu e il bosco limitrofo. Nel paese sulle sponde del lago, figure inquietanti e altre benevole si intrecceranno alle vicende dei tre fratelli, vittime di un maleficio che vedrà il suo culmine il giorno del solstizio.
Ritorno a villa blu” è una storia che racchiude molto. Troviamo valori come l'amicizia, la famiglia, l'amore fraterno… E allo stesso tempo magia e mistero.
La storia inizia da un testamento: il testamento di nonno Ascanio. Tommaso, Alessio e Francesco si ritrovano a fare i conti con un'eredità, un mistero da risolvere e un solstizio. Sono presenti anche altre figure, Amabile e Nerina: dai nomi si può già intuire il ruolo che questi personaggi ricoprono all'interno della storia. Ho letto questo libro nello stesso periodo in cui ho visto la serie tv "Locke & Key". Probabilmente, senza volerlo, ho mescolato le due storie, anche se in realtà hanno poco in comune. Tre fratelli, un pozzo, una casa misteriosa… Allo stesso tempo mi ha fatto tornare con la mente ad “Hill House” e alla sua trasposizione. Non essendoci l'adattamento cinematografico di questo libro, penso sia carino cercare di immaginare come potrebbe venir rappresentata la storia sullo schermo; mi capita spesso di trovare similitudini tra ciò che leggo e ciò che vedo anche se di opere diverse.
Il libro è ricco di flashback che rendono tutto più coinvolgente perché aggiungono elementi importanti e utili al fine della narrazione.
Troviamo il bene e il male in una lotta ricca di elementi paranormali: momenti carichi di suspense e momenti di leggerezza e tenerezza si alternano in un ritmo frenetico. Scene di pura vita quotidiana si mescolano a riti e magia nera. Gentilezza e armonia contro oscurità e dolore.
“Qualcosa di brutto stava accadendo, il cielo si era annuvolato di colpo.
Il coperchio del pianoforte si era chiuso da solo, di botto, ponendo fine alla musica”
Lo stile è molto semplice e non mi ha fatto impazzire, soprattutto la scelta frequente di utilizzare il soggetto alla fine della frase. Allo stesso tempo, però, riconosco la difficoltà del narrare vicende ricche di personaggi. Le scene più ansiogene, invece, le ho trovate descritte molto bene: l'autore è riuscito, attraverso periodi molto brevi, ad aumentare la tensione.
Consiglio questo tipo di lettura a chi cerca qualcosa di leggero ma, allo stesso tempo, misterioso.